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Settimana corta: arriva il primo contratto ufficiale

Settimana corta: arriva il primo contratto ufficiale, è stato siglato da Intesa San Paolo e i sindacati. Coinvolgerà 280 filiali. Su base volontaria si lavora quattro giorni a settimana, con orario flessibile di ingresso e la possibilità di smart working. Una pietra miliare nel mondo del lavoro in Italia.

di Redazione

Maggio 2023

La settimana corta entra con prepotenza nel panorama del lavoro italiano, grazie all’accordo firmato tra Intesa Sanpaolo e i sindacati. (scopri le ultimissime notizie sul lavoro sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Il contratto, che prevede la riduzione del tempo di lavoro a quattro giorni settimanali, era stato proposto dalla banca a dicembre, suscitando però qualche polemica con i sindacati. Ora, cinque mesi dopo, si sono superate tutte le divergenze. Anzi, si è creato il clima ideale per favorire le trattative sul rinnovo del contratto dei bancari.

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Smart working e settimana corta: il futuro del lavoro è qui

Ma non c’è solo la settimana corta. L’accordo prevede infatti anche l’estensione del lavoro agile a 280 filiali e il valore del buono pasto è stato aumentato da 3 euro a 4,50 euro per le giornate di smart working. Questa combinazione di quattro giorni lavorativi e smart working rappresenta una vera rivoluzione in Italia, potrebbe anche rappresentare la pietra miliare per altri accordi dello stesso tipo. Altrove, come in Gran Bretagna, la settimana “breve” è già stata adottata con successo da molte aziende, ottimi risultati non solo per il benessere dei dipendenti, ma anche per aver fatto registrare un incremento della produttività.

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Come funziona la settimana corta?

L’accordo sarà applicato in 40 filiali di grandi dimensioni. Questo nuovo schema prevede un orario di lavoro di 9 ore al giorno per 4 giorni a settimana, con una riduzione delle ore settimanali da 37,5 a 36. È stata anche prevista una flessibilità nell’orario di inizio lavoro, tra le 7 e le 10, con un relativo spostamento dell’orario di fine lavoro. A partire dal primo novembre, anche il personale di altre 250 filiali più piccole avrà la possibilità di aderire volontariamente alla settimana corta.

Settimana corta e smart working: un successo tra i dipendenti

Il nuovo modello di lavoro flessibile ha già riscosso un notevole successo tra i dipendenti di Intesa Sanpaolo. Da gennaio, quando le nuove misure sono state avviate, fino ad aprile,  sono stati circa 40.000 i lavoratori che hanno aderito sia al lavoro flessibile, sia ai quattro giorni lavorativi alla settimana. Il 70 per cento degli impiegati che potevano essere abilitati all’accordo ha aderito al lavoro flessibile, mentre il 60 per cento del personale full time ha scelto la settimana corta.

L’importanza dell’accordo corta per i sindacati

«È un accordo importante – ha dichiarato Paolo Citterio, il coordinatore Fabi di Intesa San Paolo –  che, raccogliendo il contributo dei tanti colleghi che hanno partecipato alle recenti assemblee, consente di superare i contratti individuali, ribadendo quindi che gli accordi collettivi sono il modo migliore per gestire i grandi cambiamenti della banca in un contesto in continua evoluzione».

Per Giacomo Sturniolo della Fisac Cgil, «finalmente anche settimana corta e smart working risultano normate dalla contrattazione collettiva, e viene definitivamente superato il ricorso agli accordi individuali che era stato deciso unilateralmente dall’azienda».

Massimiliano Pagani, della Uilca Cisl, ritiene che «quello sottoscritto sia un accordo di valore che mette al centro le persone e le loro esigenze». 

Settimana corta e persone al centro

L’introduzione della settimana corta, insieme allo smart working, pone al centro le esigenze dei lavoratori, favorisce la conciliazione tra vita personale e professionale e contribuisce a una migliore valorizzazione del tempo.

Benefici oltre la produttività con la settimana corta

L’accordo potrebbe avere effetti positivi non solo sulla produttività, ma sull’inquinamento ambientale, grazie alla riduzione dei trasporti e dei consumi energetici legati al lavoro in presenza.

Settimana corta come esempio per il futuro del lavoro in Italia

Questo accordo tra Intesa Sanpaolo e i sindacati rappresenta dunque un passo importante per il futuro del lavoro in Italia. Si offre ai lavoratori una maggiore flessibilità e una migliore qualità della vita, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più equo e sostenibile. Ma soprattutto, l’iniziativa della banca potrebbe rappresentare un esempio significativo per altre aziende, anche di settori diversi, segnando l’inizio di una nuova era per il mercato del lavoro italiano.

Un cambiamento accolto positivamente

Come detto i lavoratori hanno accolto molto favorevolmente l’introduzione della settimana corta e del lavoro agile. Questa accoglienza positiva indica anche altro: un cambiamento sostanziale nell’approccio al lavoro e apre la porta a nuove possibilità per migliorare l’equilibrio tra vita professionale e personale. Che in questi mesi, e soprattutto dopo la pandemia, è diventata un’esigenza sempre più avvertita, in particolare dai lavoratori più giovani.

Uno sguardo al futuro

Concludendo, la settimana corta è un passo significativo verso il futuro. Offre un’opportunità di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, aumentando la flessibilità e l’autonomia. L’accordo tra Intesa Sanpaolo e i sindacati segna una svolta nel panorama del lavoro in Italia e potrebbe aprire la strada a nuove e innovative soluzioni lavorative.

Settimana corta: arriva il primo contratto ufficiale
Settimana corta: arriva il primo contratto ufficiale

Faq (domande e risposte)

Qual è l’accordo firmato tra Intesa Sanpaolo e i sindacati?

L’accordo prevede l’introduzione della settimana corta e l’estensione del lavoro agile, o smart working, a un numero maggiore di filiali.

Che cos’è la “settimana corta”?

La settimana corta prevede un orario di lavoro di 9 ore al giorno per 4 giorni a settimana, con una riduzione delle ore settimanali da 37,5 a 36.

Quante persone hanno aderito al nuovo modello di lavoro flessibile?

Da gennaio ad aprile, circa 40.000 persone hanno aderito al lavoro flessibile e alla settimana corta.

Qual è stata la reazione dei sindacati all’accordo?

L’accordo è stato accolto con favore dai sindacati, che lo vedono come un passo importante verso una gestione collettiva dei cambiamenti nel settore bancario.

Quali benefici porta la settimana corta oltre alla produttività?

La settimana corta potrebbe avere effetti positivi non solo sulla produttività, ma anche a livello ambientale, grazie alla riduzione dei trasporti e dei consumi energetici legati al lavoro in presenza.

Quale cambio importante è stato introdotto per i lavoratori in smart working?

Il valore del buono pasto è aumentato da 3 euro a 4,50 euro per le giornate di smart working da casa.

Cosa rappresenta l’accordo per il futuro del lavoro in Italia?

L’accordo rappresenta un passo importante verso un futuro del lavoro più equo e sostenibile, con l’introduzione della settimana corta e il telelavoro.

Come è stata accolta la proposta della settimana corta?

La proposta della settimana corta è stata accolta positivamente dai sindacati e dai lavoratori.

Cosa indica l’accoglienza positiva alla settimana corta?

Questa accoglienza positiva indica un cambiamento nell’approccio al lavoro e apre la porta a nuove possibilità per migliorare l’equilibrio tra vita professionale e personale.

Che opportunità offre la settimana corta ai lavoratori?

La settimana corta offre un’opportunità di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, aumentando la flessibilità e l’autonomia.

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