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Stipendi Comuni, Provincia e Regione

Scopri come funzionano gli stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione e qual è lo stipendio medio.

di Chiara Del Monaco

Maggio 2023

Molto spesso ci si chiede qual è la spesa dello Stato per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali, regionali o provinciali. In questo approfondimento vediamo la media degli stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione e poi come possono cambiare in base alla posizione (scopri le ultimissime notizie sul lavoro sempre aggiornate. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

All’inizio dell’anno la Corte dei Conti ha pubblicato i dati sugli stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione e in particolare quanto pesano queste retribuzioni per le casse dello Stato.

Nei prossimi paragrafi condividiamo con i nostri lettori la retribuzione media per i dipendenti dei Comuni, delle Province e delle Regioni e successivamente mostriamo anche come cambiano gli stipendi in base alla categoria e alla posizione economica dei lavoratori pubblici.

Stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione: ecco la media

In base ai dati della Corte dei Conti su quanto guadagnano i dipendenti di Comuni, Province o Regioni, il peso maggiore dal punto di vista dei costi è rappresentato dai Comuni, poiché sono di più, e corrisponde a oltre 10 miliardi di euro pagati in stipendi ai dipendenti.

Ai Comuni seguono poi le Regioni, per i quali in un anno vengono spesi circa 3 miliardi di euro e infine ci sono le Province e le Città metropolitane (ossia Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria), che rappresentano quasi un miliardo di euro di costi complessivi per saldare lo stipendio del personale pubblico.

Per quanto riguarda la spesa annuale per ogni dipendente, questa cambia sia a seconda che si tratti di un dipendente del Comune, della Provincia o della Regione sia in base alla posizione ricoperta.

In particolare, lo stipendio annuo medio di un dipendente della Regione corrisponde circa a 34.000 euro (2.833 euro al mese), quello di un dipendente della Provincia è pari a 28.000 euro all’anno (2.333 euro al mese), mentre quello di un lavoratore del Comune si aggira intorno ai 27.000 euro annui (2.250 euro al mese).

Inoltre, la magistratura contabile dimostra che il personale dirigente della Regione percepisce circa 94.000 euro ogni anno, mentre i dirigenti dei Comuni costano circa 84.000 euro all’anno. Infine, la spesa maggiore è rappresentata dal personale dirigente delle Province, che corrisponde a circa 103.000 euro all’anno.

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Stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione: come cambiano in base alle qualifiche

Nel paragrafo precedente abbiamo condiviso alcuni dati pubblicati dalla Corte dei Conti in merito alla spesa annuale per erogare gli stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione.

Come sappiamo, per accedere alle posizioni per l’amministrazione pubblica bisogna superare degli appositi concorsi, la cui difficoltà cambia a seconda delle categorie giuridiche e della posizione economica. Che cosa significa?

Le categorie giuridiche sono le classiche categorie B, C e D che richiedono diversi livelli di istruzione: per l’accesso alle Cat. B e C è richiesto il Diploma di maturità (cioè di istruzione secondaria di secondo grado), mentre per la Cat. D è necessaria la laurea, che può essere triennale o magistrale a seconda dei singoli casi.

Le posizioni economiche, invece, rappresentano il livello di qualifica per ogni categoria. Per questo motivo, possiamo trovare posizioni come B1, B2 B3, C1, C2, C3, D1, D2, D3 e così via. Di conseguenza, più è alta la categoria e la relativa posizione e più sarà alto lo stipendio, anche se ci sono comunque delle eccezioni.

Per fornire un quadro più chiaro, ecco di seguito una tabella con gli stipendi minimi lordi per ogni posizione economica. Chiariamo che dai valori indicati sono esclusi tredicesima, straordinari, indennità, trattamento di fine rapporto TFR.

POSIZIONE ECONOMICASTIPENDIO LORDO (€)
Posizione economica B11.502,84
Posizione economica B21.527,83
Posizione economica B31.588,65
Posizione economica B41.611,94
Posizione economica B51.639,16
Posizione economica B61.668,26
Posizione economica B71.732,35
Posizione economica B81.770,69
Posizione economica C11.695,34
Posizione economica C21.735,78
Posizione economica C31.784,15
Posizione economica C41.840,51
Posizione economica C51.908,60
Posizione economica C61.961,93
Posizione economica D11.844,62
Posizione economica D21.935,00
Posizione economica D32.120,99
Posizione economica D42.211,57
Posizione economica D52.310,31
Posizione economica D62.469,90
Posizione economica D72.594,90
Tabella stipendio lordo per categoria giuridica (B,C,D) e posizione economica.

Generalmente, quando ci si iscrive a un concorso si può notare che per ogni categoria giuridica la posizione di accesso è quella iniziale (per esempio B1), che poi aumenterà solo dopo l’assunzione attraverso le cosiddette progressioni orizzontali.

Stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione: le indennità ai dipendenti

Come abbiamo visto dai paragrafi precedenti, l’ammontare degli stipendi per chi lavora in Comune Provincia o Regione dipende dalla categoria e dalla posizione economica di appartenenza. Chi è inserito nella categoria D, che richiede la laurea come requisito di accesso, tendenzialmente percepisce una retribuzione più alta rispetto a chi appartiene alla categoria B. Tuttavia, a contribuire allo stipendio è anche la qualifica: un dirigente guadagna di più rispetto a un funzionario appena assunto.

A questo proposito, per aumentare la propria posizione nel corso degli anni bisogna contare sulle progressioni orizzontali, che si basano sul lavoro svolto nei tre anni precedenti e sono previste dai contratti integrativi stipulati dagli enti pubblici con le associazioni sindacali.

Oltre alle progressioni economiche del personale, i contratti integrativi stabiliscono anche le indennità previste per i dipendenti pubblici. In particolare, le indennità principali da erogare ai dipendenti sono le seguenti:

A queste si aggiunge poi l’indennità più comune tra le pubbliche amministrazioni, ossia quella riguardante le Posizioni Organizzative (P.O.). Nello specifico, possono essere nominati come P.O. i dipendenti inquadrati nella categoria D, in qualsiasi posizione economica, e in alcuni casi anche alcuni appartenenti alla Cat. C.

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