Stipendi nel 2024, cosa cambia con il taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef, due benefici che dovrebbero aumentare il netto in busta paga dei lavoratori. Ma non per tutti. Chi supera una determinata soglia perde più di 1.000 euro. Vediamo come funziona e chi avrà un vantaggio. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Taglio del cuneo fiscale: quanto costa
Il taglio del cuneo fiscale è uno degli aspetti più rilevanti della manovra 2024. Avrà un impatto significativo sugli stipendi e sul bilancio dello Stato. Approfondiamo i dettagli di questa misura per capire meglio il suo costo e come sarà finanziata.
Cos’è il cuneo fiscale
Il cuneo fiscale è la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta che il lavoratore effettivamente riceve.
- Componenti del cuneo fiscale: comprende le imposte dirette (come l’IRPEF), le imposte indirette, e i contributi previdenziali, sia a carico del lavoratore che del datore di lavoro.
- Impatto del taglio: riducendo il cuneo fiscale, attraverso una diminuzione della tassazione sul lavoro, si verifica un aumento dello stipendio netto percepito dal lavoratore.
Questo taglio, quindi, mira ad alleggerire il carico fiscale e contributivo, incrementando il potere d’acquisto dei lavoratori. Tuttavia, come vedremo, l’effetto di questo taglio non è uniforme su tutti gli scaglioni di reddito.
Il costo della manovra
La manovra 2024 dedica una somma considerevole al taglio del cuneo fiscale-contributivo. Stiamo parlando di un investimento di 10,7 miliardi di euro. Questa cifra evidenzia l’impegno del governo nell’attuare questa misura, che rappresenta una parte significativa del budget della finanziaria.
Modalità di finanziamento
Il costo di questa misura è stato così finanziato dal governo:
- Riallocazione di fondi esistenti: una parte del finanziamento proviene dalla riallocazione di risorse già presenti nel bilancio statale, ad esempio, riducendo la spesa in altri settori.
- Aumento delle entrate fiscali: l’incremento dell’attività economica che dovrebbe essere innescata da una maggiore disponibilità di reddito dei lavoratori potrebbe generare un aumento delle entrate fiscali, contribuendo così a finanziare il taglio.
- Debito pubblico: un’altra strada è l’aumento del debito pubblico: saranno emessi nuovi titoli di stato per coprire parte dei costi.
Impatto economico e sociale
L’obiettivo del taglio del cuneo fiscale è chiaro: stimolare la crescita aumentando il potere d’acquisto dei lavoratori. L’aumento dei consumi può avere effetti positivi sull’economia in generale, compensando in parte il costo iniziale con una maggiore attività economica e un incremento delle entrate fiscali.
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Stipendi 2024: c’è chi perde
Ma chi avrà maggiori benefici dal taglio del cuneo fiscale? Molto dipenderà dalla fascia di reddito in cui rientra il lavoratore. Non tutti i lavoratori, infatti, beneficeranno delle modifiche introdotte.
- Perdite per alcuni redditi alti: il nuovo sistema causa un paradosso significativo. I lavoratori che superano la soglia di reddito lordo di 35.000 euro subiranno, infatti, una perdita netta. Questa penalizzazione causatasi dalla nuova struttura a tre scaglioni delle aliquote fiscali (vedremo nei paragrafi successivi).
- Effetto della soglia: se un lavoratore supera anche di un solo euro il limite di 35.000 euro, la perdita di vantaggi fiscali può essere notevole. In alcuni casi, questo potrebbe significare perdere fino a 1.100 euro di sconto fiscale.
Taglio del cuneo fiscale, i dettagli
Per il taglio del cuneo fiscale il governo ha confermato il mantenimento delle misure introdotte nel 2023, che prevedono una riduzione:
- del 7% per chi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore ai 25 mila euro lordi annui;
- del 6% per chi ha un reddito compreso tra i 25 mila e i 35 mila euro lordi annui.
Questo taglio, come abbiamo detto, ha lo scopo di alleggerire il carico fiscale sui lavoratori, aumentando di fatto il loro stipendio netto. Tuttavia, esistono alcune specificità da considerare:
- Soglia del reddito: il beneficio del taglio si perde completamente se il reddito supera anche di poco i 35 mila euro all’anno. Questo può verificarsi per aumenti occasionali come ore di straordinario.
- Effetto sullo stipendio reale: per i redditi fino a 25 mila euro, superare anche di poco questa soglia comporta una riduzione del taglio del cuneo dal 7% all’1%.
E dunque, la misura ha un effetto diretto sui redditi più bassi e medi, aumentando il potere d’acquisto dei lavoratori. Ma la sua strutturazione per fasce di reddito presenta delle complessità e possibili disincentivi.
Ma il taglio del cuneo è solo temporaneo
È importante sottolineare che il taglio del cuneo fiscale è una misura temporanea, finanziata in deficit. La presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio ha evidenziato alcune criticità:
- Incentivo al lavoro: l’attuale struttura della misura potrebbe creare disincentivi al lavoro, soprattutto in termini di contrattazioni salariali. Un leggero aumento di stipendio potrebbe non tradursi in un incremento netto a causa della perdita parziale o totale del taglio del cuneo fiscale.
- Rinnovo contrattuale: la misura potrebbe complicare i processi di rinnovo contrattuale, sia nel settore pubblico che privato.
- Sostenibilità finanziaria: attualmente, il taglio del cuneo fiscale è la misura più rilevante della manovra finanziaria, con un costo di 10,7 miliardi di euro. È finanziato in deficit e una sua eventuale proroga o estensione richiederà l’identificazione di nuove misure di copertura finanziaria.
La nuova Irpef
Anche la nuova Irpef, che sarà introdotta nel 2024, influenzerà gli stipendi dei lavoratori. Questa riforma è focalizzata soprattutto sui primi due scaglioni di reddito e punta a semplificare il sistema e a ridurre la pressione fiscale per determinate fasce di reddito.
Aliquote e scaglioni di reddito
La nuova struttura delle aliquote Irpef si presenta in questo modo:
- Fino a 28.000 euro di reddito:
- Aliquota del 23%.
- Questa unione degli scaglioni riduce la tassazione per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro.
- Per i redditi inferiori a 15.000 euro non si registra un cambiamento significativo.
- Oltre 28.000 e fino a 50.000 euro di reddito:
- Aliquota del 35%.
- In questo scaglione si nota un lieve aumento rispetto alla precedente struttura.
- Oltre i 50.000 euro di reddito:
- Aliquota del 43%.
- I redditi più elevati sono particolarmente influenzati dalla riduzione delle detrazioni per vari oneri e spese.
Nuova Irpef e taglio del cuneo: effetto sulle buste paga
Nuova Irpef e taglio del cuneo fiscale avranno dunque un impatto significativo sul netto in busta paga dei lavoratori, ma gli effetti variano a seconda del reddito. Vediamo in dettaglio come funziona.
Esempi pratici sull’effetto combinato
L’effetto combinato del taglio del cuneo e della nuova Irpef produce un incremento netto nelle buste paga, che può essere quantificato attraverso esempi specifici:
- Redditi di 15.000 euro: aumento approssimativo di 60 euro mensili.
- Redditi di 35.000 euro: aumento massimo di poco più di 100 euro mensili.
- Redditi superiori a 35.000 euro: l’aumento si riduce a una ventina di euro mensili, escludendo i redditi superiori ai 50.000 euro.
Taglio del cuneo fiscale: la simulazione
Impatto su diverse fasce di reddito
Ecco una panoramica dettagliata:
- Fascia di reddito fino a 29.000 euro lordi annui: i lavoratori con un reddito lordo annuale poco inferiore a 29.000 euro (circa 2.200 euro lordi al mese) beneficeranno dell’aumento massimo, con circa 110 euro netti in più al mese. Questo si traduce in un incremento annuale di circa 1.430-1.440 euro.
- Fascia di reddito di 30.000 euro lordi annui: per chi guadagna 30.000 euro lordi all’anno, l’incremento si riduce a circa 1.346 euro totali all’anno, ossia poco più di 103 euro netti al mese per 13 mensilità.
- Redditi tra 40.000 e 50.000 euro lordi annui: questa fascia di reddito vedrà un modesto aumento di soli 260 euro all’anno, corrispondenti a 20 euro netti al mese.
- Redditi inferiori ai 15.000 euro e superiori ai 50.000 Euro lordi: non ci saranno cambiamenti significativi per questi gruppi di reddito nel 2024, in quanto il governo ha escluso questi scaglioni dalla misura.
Ricordiamo che l’obiettivo dichiarato del governo è quello di arrivare alla flat tax (una sola aliquota) entro la fine della legislatura.
Tabelle di riepilogo
Per una maggiore chiarezza, ecco una tabella che riepiloga gli aumenti:
Fascia di Reddito Lordo Annuale | Aumento Mensile Netto | Aumento Annuale Netto |
---|---|---|
Fino a 29.000 Euro | Circa 110 Euro | 1.430-1.440 Euro |
30.000 Euro | Poco più di 103 Euro | Circa 1.346 Euro |
40.000 – 50.000 Euro | 20 Euro | 260 Euro |
Inferiore a 15.000 / Superiore a 50.000 Euro | Nessun Cambiamento | Nessun Cambiamento |
Autonomi e pensionati: cosa cambia
Impatto sulle pensioni e sui lavoratori autonomi
Pensionati e lavoratori autonomi non beneficeranno del taglio del cuneo fiscale, ma potranno godere di vantaggi derivanti dalla nuova struttura Irpef.
- Redditi tra 30.000 e 50.000 Euro: pensionati e autonomi in questa fascia di reddito vedranno un aumento netto di 260 euro all’anno, a seguito dell’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef.
- Redditi Intorno ai 20.000 Euro: per i redditi vicini ai 20.000 euro, l’incremento sarà di circa 100 euro all’anno.
Queste modifiche sono il risultato dell’accorpamento dei primi due scaglioni dell’Irpef, che comporta un risparmio del 2% per l’attuale secondo scaglione.
Tabelle di riepilogo per autonomi e pensionati
Ecco una tabella riassuntiva degli incrementi per autonomi e pensionati:
Fascia di Reddito | Aumento Annuale Netto |
---|---|
30.000 – 50.000 Euro | 260 Euro |
Circa 20.000 Euro | 100 Euro |

Conclusioni
Nel 2024, ci saranno importanti cambiamenti fiscali: la conferma del taglio del cuneo fiscale e la ristrutturazione dell’Irpef. Il taglio del cuneo fiscale, finanziato con un investimento di 10,7 miliardi di euro, riduce la tassazione sui lavoratori, incrementando così il netto nelle loro buste paga. Questo beneficio varia in base al reddito: è maggiore per coloro che guadagnano fino a 25 mila euro, e un po’ meno per quelli con redditi fino a 35 mila euro. La soglia di 35 mila euro si rivela una linea critica: superarla anche di poco significa perdere completamente il beneficio, traducendosi in una penalizzazione fiscale
Parallelamente c’è la riforma dell’Irpef: sono stati unificati i primi due scaglioni di reddito, applicando una tassa unica del 23% su redditi fino a 28 mila euro. Questo cambiamento favorisce chi ha un reddito compreso tra 15 mila e 28 mila euro. Queste misure, nel loro insieme, mirano a ridistribuire il carico fiscale e a incentivare il potere d’acquisto dei lavoratori, pur presentando alcune criticità nel loro impatto sui redditi più alti.
FAQ (domande e risposte)
Che cosa cambia negli stipendi nel 2024 con il taglio del cuneo fiscale?
Nel 2024, gli stipendi subiscono un incremento netto grazie al taglio del cuneo fiscale e alla nuova Irpef. In particolare, per i redditi fino a 25.000 euro, il taglio del cuneo fiscale è del 7%, mentre per quelli tra 25.000 e 35.000 euro, è del 6%. Tuttavia, questo beneficio ha un limite: superando anche di poco la soglia di 35.000 euro, si perdono circa 1.100 euro di sconto fiscale.
Quanto costa il taglio del cuneo fiscale nella manovra 2024?
La manovra 2024 dedica 10,7 miliardi di euro al rinnovo del taglio del cuneo fiscale-contributivo. Questa misura rappresenta un impegno finanziario significativo, ma è considerata fondamentale per sostenere i redditi bassi e medi.
Qual è l’effetto del taglio del cuneo fiscale sui redditi oltre 35.000 euro?
Il taglio del cuneo fiscale non si applica ai redditi oltre 35.000 euro. Inoltre, superando questa soglia anche di un solo euro, si verifica una perdita significativa, circa 1.100 euro di sconto fiscale, a causa della cessazione del beneficio.
Come influenza la nuova Irpef gli stipendi fino a 28.000 euro?
Con la nuova Irpef, i redditi fino a 28.000 euro subiscono un abbassamento dell’aliquota al 23%. Questo si traduce in un risparmio del 2% per i redditi compresi tra i 15.000 e i 28.000 euro, mentre per i redditi inferiori ai 15.000 euro, non ci sono cambiamenti.
Qual è il beneficio medio annuo dell’abbassamento dell’aliquota Irpef per i redditi da 15 a 28.000 euro?
Per i redditi da 15.000 a 28.000 euro, il beneficio annuo varia progressivamente con il reddito, raggiungendo un massimo di 260 euro. Per esempio, per i redditi tra 8.000 e 15.000 euro, il beneficio è di circa 75 euro annui.
Quali sono le conseguenze di superare di poco il tetto di 25.000 euro di reddito?
Superando anche di poco il tetto dei 25.000 euro di reddito, si verifica una riduzione del taglio del cuneo dal 7% all’1%. Questo può comportare una situazione paradossale in cui, a fronte di un leggero aumento dello stipendio, il lavoratore può trovarsi con meno soldi in tasca rispetto a se fosse rimasto sotto il limite dei 25.000 euro.
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