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Stipendi più alti nel 2024: i calcoli

Stipendi più alti nel 2024 per effetto della delega fiscale e la conferma, molto probabile, dei tagli al cuneo fiscale. Vediamo in questo post cosa cambia per i cittadini e di quanto dovrebbe aumentare il netto in busta paga.

di Redazione

Agosto 2023

Stipendi più alti nel 2024: l’attuazione della delega fiscale e la probabile conferma dell’attuale taglio del cuneo fiscale, potrebbero rendere più consistenti le buste paga nel prossimo anno. Vediamo cosa potrebbe cambiare per i lavoratori. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Cosa cambia con la riforma fiscale

La delega fiscale si pone l’obiettivo di definire una serie di punti fondamentali senza appesantire ulteriormente le casse dello Stato. Alcune delle principali modifiche sono:

Per approfondire puoi leggere cosa cambia per fisco e pensioni nel 2024

Le nuove aliquote Irpef

Il cambiamento fondamentale nella riforma fiscale riguarda le aliquote Irpef. I principali punti di questa sezione sono:

Come sono e come saranno

L’asse portante del disegno di riforma del fisco 2023 prevede una riduzione del numero di aliquote IRPEF. Ci sarà una diminuzione del carico fiscale, soprattutto per i redditi medi.

L’IRPEF subirà delle modifiche, ma sarà il Governo a decidere in definitiva. La proposta prevede tre fasce di reddito al posto delle quattro attuali.

Ecco le aliquote IRPEF attualmente in vigore:

AliquotaReddito
23%fino a 15.000 euro
25%tra 15.001 euro e 28.000 euro
35%tra 28.001 euro e 50.000 euro
43%oltre 50.001 euro

Le possibili nuove aliquote IRPEF sono:

AliquotaReddito
23%per i redditi fino a 28 mila euro
27%per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro
43%per i redditi oltre 50 mila euro

In sintesi, il cambiamento suggerisce la fusione del 2° e del 3° scaglione IRPEF in un’unica fascia. Questa fascia riguarderà i redditi tra 15.000 e 50.000 euro e avrà un’aliquota del 27%.

Cosa cambia con le nuove aliquote Irpef per le buste paga

Con la riforma IRPEF, è previsto che un cittadino con un reddito lordo di 20.000 euro, dopo le dovute detrazioni, avrà un’aliquota IRPEF del 23% (per redditi fino a 28.000 euro).

Se, invece, il reddito dovesse superare i 28.000 euro, l’aliquota applicata sarà del 27%. Questa disposizione deriva dalla previsione di unificare lo scaglione di reddito compreso tra 15.000 e 50.000 euro.

Facciamo un esempio pratico: un individuo che percepisce un reddito di 20.000 euro dovrà versare un’imposta pari a 4.600 Euro, dato che si applicherà l’aliquota del 23% su quella cifra.

Su Thewam.net puoi verificare chi ci guadagna con la riforma dell’Irpef

La no tax area dopo la riforma Irpef

All’interno della proposta di riforma fiscale per il 2023, cambia qualcosa anche per le fasce basse di reddito: chi percepisce, infatti, un reddito fino a 8.174 euro, entrerà nella cosiddetta no tax area”.

Questa fascia riguarda tutti i contribuenti, compresi i pensionati, che hanno un reddito non superiore al limite indicato.

Coloro che rientrano in questa categoria saranno esenti dal pagamento delle tasse, in quanto l’imposta non sarà dovuta.

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Stipendi più alti nel 2024: entrate aggiuntive

I cambiamenti proposti potrebbero determinare stipendi più alti attraverso vari meccanismi:

Le nuove deduzioni

La riforma fiscale mira anche a introdurre nuove deduzioni:

Nel quadro della riforma del 2023, è in corso una rivisitazione delle principali deduzioni e detrazioni IRPEF. L’obiettivo è incentivare sia l’equità verticale che quella orizzontale, contribuendo al contempo ad accrescere la chiarezza del sistema tributario.

In merito alla riforma fiscale, le decisioni prese dal Parlamento includono:

Si sta inoltre lavorando alla ristrutturazione delle detrazioni e deduzioni, classificandole secondo i loro scopi e obiettivi.

Come funzionano i contributi versati dopo la pensione.

Ma, come evidenziato nel DEF 2023, questa ristrutturazione non riguarderà l’abitazione, la sanità e la previdenza, che resteranno dunque come sono.

Riforma fiscale, meno tasse e aiuti: chi può beneficiarne

L’elenco delle nuove spese deducibili

Le nuove spese deducibili riguardano principalmente:


Come cambiano detrazioni e deduzioni (esempi)

Redditi da lavoro autonomo

Nell’ambito della recente riforma, sono previste diverse innovazioni in merito ai redditi derivanti da attività autonome, in particolare:

Vediamo come funziona la flat tax per i giovani con partita Iva

Reddito da lavoro dipendenti

Per i redditi da lavoro subordinato e quelli equiparati, i principi cardine e i criteri stabiliti dalla legge delega prevedono una riconsiderazione e una semplificazione delle norme relative alle cifre e ai valori che non concorrono alla determinazione del reddito.

Sgravi fiscali per gli stagionali, come funzionano

Questo aspetto si focalizza, in particolar modo, sui limiti previsti per l’inclusione dei compensi in natura (fringe benefit), garantendo però alcune priorità, tra cui:

Stipendi più alti nel 2024: i calcoli
Nella foto un dipendente riceve una busta paga.

FAQ (domande e risposte)

Come funziona il taglio del cuneo fiscale?

Il taglio del cuneo fiscale punta a ridurre il divario tra il costo del lavoro sostenuto dal datore di lavoro e lo stipendio effettivamente ricevuto dal dipendente.

Come aumenta lo stipendio nel 2024?

Lo stipendio nel 2024 potrebbe aumentare grazie alle nuove aliquote Irpef, all’introduzione di nuove deduzioni e ai cambiamenti nelle tassazioni come quella della tredicesima.

Chi beneficia del taglio del cuneo fiscale?

Tutti i lavoratori dipendenti possono beneficiare del taglio del cuneo fiscale, ma l’entità dell’aumento può variare a seconda del reddito e della situazione individuale.

Come incide il taglio del cuneo fiscale per chi supera i 35.000 euro annui?

Per coloro che superano i 35.000 euro annui, il taglio del cuneo fiscale potrebbe comportare una riduzione delle imposte da pagare e, di conseguenza, un aumento dello stipendio netto.

Quali sono le nuove spese deducibili con la riforma fiscale?

Le nuove spese deducibili comprendono benzina, abbonamenti ai trasporti, sconti per chi lavora in smart working e spese per baby sitter e asili nido, tra le altre.

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