A quanto ammontano le tasse sulla pensione alle Canarie? Ecco alcuni esempi pratici (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Tasse sulla pensione alle Canarie: si paga di meno?
Pagare meno tasse sulla pensione: è possibile? Sì, trasferendosi alle Canarie, ad esempio.
Meta sempre più ambita per i pensionati italiani, assieme alla Grecia e al Portogallo, alle Canarie il costo della vita è più basso ed è possibile migliorare l’importo della propria pensione grazie a un sistema fiscale molto più vantaggioso di quello italiano.
In poche parole: meno tasse da pagare e più soldi a disposizione.
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Tasse sulla pensione alle Canarie: come funziona il sistema fiscale?
Alle Canarie è in vigore un sistema fiscale “a due teste”.
Chi non risiede alle Canarie deve pagare una tassa, la IRNR (l’imposta sul reddito dei non residenti), con un’aliquota pari al 19% che si applica sul totale dei redditi.
Ad esempio, chi ha un reddito complessivo annuo di 20.000 euro paga 3.800 euro di IRNR; chi ha un reddito di 25.000 euro versa nelle casse del fisco delle Canarie 4.750 euro. Chi, invece, dichiara 30.000 euro l’anno paga 5.700 euro di tasse, e così via.
Tasse sulla pensione alle Canarie: sistema fiscale per i residenti
Chi, invece, risiede alle Canarie oppure vi rimane per almeno 183 giorni l’anno, paga l’IRPEF sul reddito dichiarato. Un po’ come avviene in Italia, ma con un regime fiscale più agevolato per i redditi medio-bassi, ma più gravoso per i redditi alti.
Le aliquote sono quattro:
- del 19% per redditi inferiori a 12.450 euro annui;
- del 24% sui redditi fino a 20.200 euro annui;
- del 30% sui redditi compresi tra 20.201 euro e 34.000 euro annui;
- del 45% sui redditi di importo superiore a 60.000 euro annui.
Tasse sulla pensione alle Canarie: esempi di IRPEF per i residenti
Facciamo alcuni esempi: prendiamo un pensionato con un reddito di 10.000 euro annui. Questi dovrà pagare 1.900 euro di IRPEF (il 19%).
Se il reddito è di 20.000 euro, si applica il 19% di IRPEF su 12.450 euro di reddito (2.365,50 euro) e il 24% di IRPEF sulla differenza tra 20.200 euro e 12.450 euro (7.750 euro) pari a 1.860 euro, per un totale di 4.225,80 euro di tasse.
Invece, con un reddito di 30.000 euro annui, si applica il 19% di IRPEF su 12.450 euro (2.365,80 euro), il 24% su 7.750 euro (differenza tra 20.200 euro e 12.450 euro) per un valore di 1.860 euro e il 30% sulla differenza tra 30.000 euro e 20.200 euro (9.800 euro), pari a 2.940 euro, per un totale di 7.165,80 euro di tasse.
Infine, con un reddito di 60.000 euro, si applica il 19% di IRPEF su 12.450 euro (2.365,80 euro), il 24% su 7.750 euro (differenza tra 20.200 euro e 12.450 euro) per un valore di 1.860 euro, il 30% su 9.800 euro (differenza tra 30.000 euro e 20.200 euro) pari a 2.940 euro e il 45% sulla differenza tra 60.000 euro e 34.000 euro (26.000 euro), per un valore 11.700 euro, per un importo totale di IRPEF di 18.865,80 euro annui.
Tasse sulla pensione alle Canarie: il paragone con l’Italia
Volendo fare un paragone con l’IRPEF italiana, che è la seguente:
Numero Scaglione | Scaglioni IRPEF 2023 | Aliquote IRPEF 2023 |
---|---|---|
1° | Fino a 15.000 euro | 23% |
2° | Tra 15.001 euro e 28.000 euro | 25% |
3° | Tra 28.001 euro e 50.000 euro | 35% |
4° | Oltre 50.001 euro | 43% |
Ad esempio:
- con un reddito di 10.000 euro, in Italia si paga 2.300 euro di IRPEF (il 23% fino a 15.000 euro di reddito);
- con un reddito di 20.000 euro, in Italia si paga 4.700 euro di IRPEF (il 23% su 15.000 – 3.450 euro – e il 25% sui 5.000 euro restanti – 1.250 euro);
- con un reddito di 30.000 euro, in Italia si paga 7.400 euro di IRPEF (il 23% su 15.000 euro – 3.450 euro – il 25% su 13.000 euro – 3.250 euro – e il 35% su 2.000 euro – 700 euro);
- con un reddito di 60.000 euro, in Italia si paga 18.700 euro di IRPEF (il 23% su 15.000 euro – 3.450 euro – il 25% su 13.000 euro – 3.250 euro – il 35% su 22.000 euro – 7.700 euro – e il 43% su 10.000 euro – 4.300 euro).
Tasse sulla pensione alle Canarie: quanto si risparmia?
Dunque, nelle Canarie, il risparmio è il seguente:
- 400 euro in meno di tasse per chi ha un reddito di 10.000 euro;
- 475 euro in meno di tasse per chi ha un reddito di 20.000 euro;
- 234 euro in meno di tasse per chi ha un reddito di 30.000 euro.
Non conviene trasferirsi alle Canarie, con un reddito superiore a 60.000 euro: si pagano 165 euro di tasse in più rispetto all’Italia.
Tasse sulla pensione alle Canarie: imposta sulla ricchezza
Oltre a queste due tasse, le Canarie prevedono un’imposta sulla ricchezza, che va dallo 0,2% al 2,5%, per chi possiede un patrimonio netto di oltre 700.000 euro, esclusa la casa principale (se ha un valore non superiore a 300.000 euro).
Tasse sulla pensione alle Canarie: niente IVA!
Non c’è IVA alle Canarie. Si paga, invece, un’imposta indiretta applicata agli imprenditori e ai professionisti: la IGIC (Impuesto General Indirecto Canario), il cui tasso generale è del 7%, ma sono previsti anche tassi ridotti al 3% (servizi di trasporto), fino a scendere allo 0% sui prodotti alimentari, farmaceutici, medici, sui servizi di educazione, sanitari pubblici e privati.
Tasse sulla pensione alle Canarie: le detrazioni
Per quanto riguarda le detrazioni, alle Canarie ne sono previste di diverse, come quelle che si applicano ai costi dei contributi ai piani pensionistici.
Altri esempi di detrazioni sono:
- sull’acquisto di abitazione principale;
- sulle spese mediche non coperte dall’assistenza sanitaria pubblica;
- sulle spese per l’istruzione;
- sulle spese per ristrutturazioni edilizie;
- sulle donazioni a enti di beneficenza riconosciuti.

Faq sulla pensione all’estero
Esiste e come funziona la pensione minima in Grecia?
Sì, in Grecia esiste una pensione minima per i cittadini che hanno raggiunto l’età pensionabile e che hanno contribuito al sistema previdenziale. La pensione minima è stata introdotta per garantire un sostegno finanziario ai pensionati con bassi redditi o che hanno pochi anni di contributi versati. Per richiedere la pensione minima, è necessario soddisfare determinati requisiti e seguire la procedura di registrazione presso gli uffici previdenziali competenti.
Pensioni senza tasse in Italia e all’estero: dove trasferirsi?
Tra le mete più ambite troviamo la Francia e la Germania, ma negli ultimi anni hanno spopolato il Portogallo e le Canarie (Spagna). A seguire: la Russia, gli Stati Uniti, il Sudamerica (Argentina, Brasile, Venezuela), l’Asia (Filippine, Cina, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia), il Nord-Africa (Algeria, Marocco e Tunisia), l’Oceania e il Senegal.
Cosa devono fare i pensionati italiani che risiedono all’estero per continuare a ricevere l’assegno mensile?
I pensionati italiani che risiedono all’estero possono continuare a percepire l’assegno mensile. Tuttavia, ogni anno, l’INPS procede con l’accertamento dell’esistenza in vita per prevenire possibili truffe. Se l’attestazione di esistenza in vita non viene restituita entro la data stabilita, il pensionato deve recarsi di persona presso un’agenzia della Western Union per ricevere l’assegno del mese successivo in contanti.
Perché il Portogallo è un’opzione popolare tra i pensionati italiani?
Il Portogallo è un’opzione popolare tra i pensionati italiani perché ha introdotto una legge per i residenti non abituali che prevede dieci anni di esenzione dalle tasse per coloro che trascorrono almeno 183 giorni in un anno in Portogallo. Inoltre, l’assistenza sanitaria è gratuita, le strutture ospedaliere sono tra le migliori in Europa, e la lingua portoghese è relativamente facile da comprendere e imparare. Inoltre, il clima mite del Portogallo è un grande vantaggio, soprattutto per chi proviene da luoghi freddi e umidi.
È possibile godersi la pensione anche in Italia?
Certamente! Ci sono ancora molti pensionati che preferiscono rimanere in Italia, in Regioni dove il costo della vita è più basso rispetto alle grandi città, come Umbria, Calabria e Basilicata, che sono fra le più economiche in cui vivere e offrono al tempo stesso un clima favorevole e la possibilità di vivere vicino al mare.
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