Come funziona con le tasse sulla pensione in Germania? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Pensionati italiani in Germania: quanti ne sono?
La Germania, assieme alla Francia, alla Svizzera, al Belgio e al Regno Unito, è uno dei principali Paesi europei dove vengono incassate più pensioni italiane all’estero.
C’è chi, lavoratore, ha proseguito la sua carriera in Germania, costruendo una pensione con contributi “misti” e chi, già pensionato in Italia, ha scelto di trasferirsi in Germania per godersi gli ultimi anni di vita, con un impatto fiscale più leggero rispetto a quello italiana.
Molte di queste sono pensioni con importi piuttosto bassi: qualche anno fa, l’ex presidente dell’INPS, Tito Boeri spiegò che circa l’83% delle pensioni erogate all’estero sono maturate con anzianità contributive inferiori ai 10 anni.
In Germania, le pensioni “italiane” sono circa 52mila con importi medi inferiori a 150 euro al mese.
Entra nella community, informati e fai le tue domande su YouTube e Instagram.
Tasse sulla pensione in Germania: come funziona?
Ma come funziona con le tasse sulla pensione in Germania? Il pensionato italiano è costretto a pagare tasse sulla pensione sia nel nostro Paese, che in Germania? Assolutamente no.
In Germania, le pensioni pubbliche sono assoggettate a tassazione solo in Italia, se il contribuente ha soltanto la nazionalità italiana.
Invece, se il pensionato ha pure la nazionalità tedesca, la pensione viene tassata soltanto in questo Paese (vale anche per i pensionati emigrati in Belgio).
Le pensioni private, invece, sono assoggettate solo a tassazione italiana, a prescindere dalla nazionalità del contribuente.
Se vuoi saperne di più su come funziona la pensione italiana all’estero ti consigliamo la lettura di questi approfondimenti sulla Tunisia, sulla Grecia, sull’Albania, sul Portogallo e alle Canarie.
Il sistema pensionistico tedesco
Fino al 2015, in Germania i pensionati non erano tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi. Dal 2015 è divenuto obbligatorio farlo, per chi riceve una pensione pari ad almeno 1.100 euro al mese.
Ma entro i 1.200 euro al mese di pensione, i contribuenti tedeschi non pagano tasse.
In Germania, ogni anno diminuisce la quota esente dalle tasse per le pensioni. Il privilegio scomparirà col passare degli anni, basti pensare che fino a un paio di decenni fa le pensioni tedesche venivano tassate solo su un quarto del totale.
Man mano, si è passati al 50% di quota esente. Un vantaggio per le coppie che presentano dichiarazioni dei redditi congiunte (lo splitting). Dal 2015, invece, il governo tedesco tassa la pensione del 2% ogni anno.
Si prevede che dal 2040 tutti i pensionati in Germania pagheranno le tasse: i pensionati del futuro vedranno una parte del loro reddito tassato due volte.

Faq sulle pensioni all’estero
Pensioni senza tasse in Italia e all’estero: dove trasferirsi?
Tra le mete più ambite troviamo la Francia e la Germania, ma negli ultimi anni hanno spopolato il Portogallo e le Canarie (Spagna). A seguire: la Russia, gli Stati Uniti, il Sudamerica (Argentina, Brasile, Venezuela), l’Asia (Filippine, Cina, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia), il Nord-Africa (Algeria, Marocco e Tunisia), l’Oceania e il Senegal.
Cosa devono fare i pensionati italiani che risiedono all’estero per continuare a ricevere l’assegno mensile?
I pensionati italiani che risiedono all’estero possono continuare a percepire l’assegno mensile. Tuttavia, ogni anno, l’INPS procede con l’accertamento dell’esistenza in vita per prevenire possibili truffe. Se l’attestazione di esistenza in vita non viene restituita entro la data stabilita, il pensionato deve recarsi di persona presso un’agenzia della Western Union per ricevere l’assegno del mese successivo in contanti.
Perché il Portogallo è un’opzione popolare tra i pensionati italiani?
Il Portogallo è un’opzione popolare tra i pensionati italiani perché ha introdotto una legge per i residenti non abituali che prevede dieci anni di esenzione dalle tasse per coloro che trascorrono almeno 183 giorni in un anno in Portogallo. Inoltre, l’assistenza sanitaria è gratuita, le strutture ospedaliere sono tra le migliori in Europa, e la lingua portoghese è relativamente facile da comprendere e imparare. Inoltre, il clima mite del Portogallo è un grande vantaggio, soprattutto per chi proviene da luoghi freddi e umidi.
Esiste e come funziona la pensione minima in Grecia?
Sì, in Grecia esiste una pensione minima per i cittadini che hanno raggiunto l’età pensionabile e che hanno contribuito al sistema previdenziale. La pensione minima è stata introdotta per garantire un sostegno finanziario ai pensionati con bassi redditi o che hanno pochi anni di contributi versati. Per richiedere la pensione minima, è necessario soddisfare determinati requisiti e seguire la procedura di registrazione presso gli uffici previdenziali competenti.
Cosa devono fare i pensionati italiani per defiscalizzare la pensione in Tunisia?
- Sottoscrivere un contratto di affitto della durata minima di un anno od acquistare una casa
- Aprire un conto corrente in loco ed inviare all’Inps le nuove coordinate bancarie
- Richiedere una carta di soggiorno
- Iscriversi all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero)
- Inviare alla sede Inps che gestisce la prestazione erogata il modulo CI532-EP-I/2 compilato dall’ufficio tasse tunisino.
Cosa resta da pagare in Italia quando ci si è trasferiti in Tunisia?
I pensionati italiani che risiedono all’estero, in base all’art. 3 del DPR 917/86 (TUIR) sono soggetti non residenti fiscalmente in Italia e sono tenuti a dichiarare in Italia solo i redditi ivi prodotti. Quindi ad esempio continueranno a pagare in Italia le tasse sulla casa di proprietà in Italia.
Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni: