Tredicesima detassata già nel 2023? È un’ipotesi possibile, ma per capirlo più che la prossima manovra finanziaria sarà necessario verificare come procede la riforma fiscale, quella che è stata approvata a inizio del mese e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale un giorno prima di Ferragosto. (scopri le ultime notizie su lavoro, disoccupazione, offerte di lavoro e concorsi attivi. Ricevi le news gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Tagli delle tasse e i decreti attuativi
Uno degli aspetti centrali della riforma fiscale riguarda il taglio alle tasse per i redditi più bassi (come è stato ribadito nei giorni scorsi dal ministro Giorgetti). Questi tagli dipendono dai decreti attuativi alla delega fiscale.
Attualmente, il Comitato tecnico, presieduto dal vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, è al lavoro su questi decreti. Le attività sono state divise fra tredici commissioni di esperti. La scadenza per la preparazione degli schemi dei decreti legislativi è fissata per il 20 settembre. Nel frattempo, lo ricordiamo, il governo è impegnato in un’altra difficile partita, la definizione della riforma delle pensioni.
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Tredicesima detassata già nel 2023: come potrebbe avvenire?
La principale ipotesi in discussione prevede l’eliminazione dell’aliquota del 25% per i redditi fino a 28 mila euro. In pratica, si andrebbe a creare un primo scaglione al 23%.
Il costo di questa misura potrebbe essere inferiore ai 4 miliardi, ma è ritenuta indispensabile per l’effetto che avrà sui salari. Ad esempio, per chi ha un reddito di 20 mila euro, lo sgravio sarebbe di 180 euro all’anno, mentre per chi guadagna 28 mila euro, l’importo salirebbe a 260 euro all’anno.
Taglio del cuneo fiscale: cosa significa?
Il taglio del cuneo fiscale rappresenta invece uno sconto sul contributi che gravano sul lavoro. Fino al 31 dicembre ci sarà un taglio del 6% per chi ha un reddito fino a 35 mila euro, con un incremento al 7% per chi guadagna meno di 25 mila euro. Un beneficio che si traduce in un guadagno netto di 75 euro per chi ha uno stipendio di 25 mila euro, arrivando a 108 euro per chi guadagna 35 mila euro l’anno.
Sulla conferma del taglio del cuneo fiscale pesano però i costi, che sono considerevoli (fino a 15 miliardi di euro lordi, 11 netti). Il governo potrebbe decidere di ridurre il taglio (si pensa a una media tra il 6/7 di oggi al 2% che era lo sconto fiscale previsto a inizio anno). Il che però comporterebbe una riduzione del netto in busta paga per i cittadini rispetto a quanto stanno percependo da luglio.
Il futuro della tredicesima
Il governo si trova dunque di fronte a una decisione importante. Se si decidesse di mantenere il taglio attuale del cuneo fiscale, l’investimento per l’anno successivo sarebbe di circa 11 miliardi di euro. Un costo che avrebbe un impatto notevole sulla manovra finanziaria. Ma un altro aspetto da considerare è l’appuntamento elettorale del 2024 (Europee), che potrebbe influenzare le scelte anche per quanto riguarda la tredicesima e la sua possibile e immediata detassazione.
Tredicesima detassata: i due scenari
I lavoratori sperano di vedere la tredicesima senza tassazione. Ma se questa misura entra in manovra, la vedremmo solo a dicembre 2024. C’è però una proposta: attuarla già quest’anno, nel 2023. C’è un ma: bisogna trovare i soldi.
Come fare? Ogni fine anno di solito vengono fuori dei fondi stanziati e non spesi. Un esempio: l’anno scorso con l’assegno unico si sono risparmiati 1,5 miliardi di euro. E c’è anche l’inflazione che potrebbe, paradossalmente, aiutare.
La speranza? Che tutto ciò porti più soldi in tasca ai lavoratori a Natale, magari stimolando i consumi.
Per semplificare si può sintetizzare così:
Detassazione della tredicesima: panoramica e implicazioni
- Vantaggi:
- Facilità di comunicazione e comprensione da parte dei lavoratori.
- Tempistica:
- Se inserito nella manovra, l’effetto inizia nel prossimo anno.
- Primi benefici visibili su buste paga: Dicembre 2024.
- Considerazione: Anticipare l’implementazione al 2023.
- Finanziamento:
- Coperture finanziarie necessarie per il 2023.
- Utilizzo delle “pieghe” nei conti pubblici: fondi stanziati ma non spesi, spesso utilizzati a fine anno.
- Esempi passati e previsioni:
- Anno precedente: Assegno unico costato meno del previsto, risparmio di 1,5 miliardi di euro.
- Eventuali aiuti dalla dinamica inflazionistica:
- Dato previsto per l’anno corrente: 4,8%.
- Possibile aumento dell’inflazione: impatto positivo sul PIL e riduzione del deficit.
- Benefici per il governo:
- Aumento del potere d’acquisto dei lavoratori entro Natale.
- Potenziale stimolo ai consumi.
- Punto forte per la campagna delle elezioni europee.
Cosa significa detassazione tredicesima?
Prima di entrare nel dettaglio, cerchiamo di capire cos’è la tredicesima e come viene tassata al momento.
Cos’è la tredicesima
La tredicesima è una mensilità extra che ricevono lavoratori e pensionati vicino a Natale. Anni fa, era una gentilezza del datore di lavoro. Ora, è un diritto. E come tutte le mensilità, anche questa subisce delle tassazioni.
Come viene attualmente tassata la tredicesima
L’extra stipendio è soggetto a contributi previdenziali e tassazione IRPEF. Per calcolare l’importo tassato bisogna guardare il proprio stipendio lordo annuo. Dal 2023, il taglio del cuneo fiscale garantisce uno sconto per chi guadagna fino a 35.000 euro.
Tredicesima detassata, cosa cambia
Con la riforma fiscale del 2023, la tredicesima e i premi di produttività saranno detassati. Questo significa che il calcolo delle tasse sulla tredicesima cambierà seguendo nuove regole. Il Governo stabilirà questi dettagli con appositi decreti legati alla riforma. Per ora, il Parlamento ha solo suggerito al Governo di pensare alla detassazione. Sarà quindi l’esecutivo a decidere come farlo. Vi terremo aggiornati.
Per capire meglio, vediamo come si calcola attualmente la tredicesima.
Come si calcola la tredicesima
Calcolo della tredicesima mensilità:
- Base di Calcolo:
- Prendi la retribuzione lorda mensile.
- Moltiplicala per il numero di mesi lavorati.
- Dividi il risultato per 12.
- Dettagli Importanti:
- Detrazioni escluse: Non si considerano detrazioni IRPEF per lavoro dipendente né carichi di famiglia.
- Voci incluse nel calcolo:
- Indennità di contingenza
- Scatti di anzianità
- EDR (Elemento Distinto della Retribuzione)
- Trattamento di vacanza
- Terzi elementi
- Indennità di mansione
- Periodi coperti da contributi figurativi come: ferie, malattia, infortunio, maternità, riposi per allattamento, congedo matrimoniale e cassa integrazione.
- Voci escluse: Straordinari e ferie non godute.
- Aggiornamenti Futuri:
- Con la tredicesima detassata, verrà applicata una nuova aliquota, che ridurrà l’ammontare delle tasse da pagare. Di conseguenza, il lavoratore avrà una somma maggiore netta in busta paga.

FAQ (domande e risposte)
Cosa significa che la tredicesima viene detassata?
La detassazione della tredicesima indica che la tredicesima mensilità aggiuntiva, che i lavoratori (e i pensionati) ricevono ogni anno, sarà soggetta a un’imposizione fiscale ridotta o eliminata rispetto a quanto previsto attualmente. Attualmente, la tredicesima viene tassata come le altre mensilità, ma con la riforma fiscale del 2023, l’obiettivo è di alleggerire questa imposizione fiscale, fornendo uno sgravio fiscale sui redditi dei lavoratori.
Quali sono i vantaggi per i cittadini con la tredicesima detassata?
I vantaggi per i cittadini sono molteplici:
- Maggior Potere d’Acquisto: Avendo un’ulteriore mensilità con una tassazione ridotta, i cittadini avranno una maggiore liquidità disponibile nel periodo natalizio.
- Sollievo finanziario: Questo sgravio può aiutare specialmente i lavoratori con redditi più bassi, che vedranno un aumento della busta paga durante le festività.
- Stimolo ai consumi: Con maggiore disponibilità di denaro, potrebbe esserci un incremento dei consumi, favorendo l’economia.
Da cosa dipende l’approvazione o meno della detassazione sulle tredicesime?
L’approvazione della detassazione sulle tredicesime dipende da vari fattori:
- La riforma fiscale e i decreti attuativi che ne discendono.
- La situazione finanziaria del Paese: ci sono risorse e coperture adeguate previste per il 2023 per finanziare questa iniziativa?
- Decisioni politiche: poiché si avvicina un anno elettorale importante, il 2024, la decisione potrebbe avere implicazioni politiche ed elettorali.
Cosa succede al taglio del cuneo fiscale?
Il taglio del cuneo fiscale è una riduzione dei contributi e delle tasse che gravano sui salari. Con la riforma fiscale, si prevede un sconto per i redditi fino a 35.000 euro e uno sconto specifico del 6% sui versamenti Inps per chi guadagna fino a 35.000 euro, e del 7% per chi guadagna meno di 25.000 euro. Queste misure potrebbero portare a significativi risparmi per i lavoratori, ma il governo dovrà stanziare risorse significative per mantenerle.
Come si calcola la tredicesima?
Il calcolo della tredicesima viene effettuato sottraendo i contributi previdenziali e fiscali dalla retribuzione lorda mensile e moltiplicando l’ammontare risultante per il numero di mesi lavorati, diviso per 12. Nel calcolo rientrano diverse voci di salario come indennità di contingenza, scatti di anzianità, EDR, trattamento di vacanza, terzi elementi, e altre. Con l’introduzione della tredicesima detassata, il calcolo vedrebbe l’applicazione di una nuova aliquota, che sarebbe più favorevole rispetto a quella attuale.
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