Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: il dossier del World Economic Forum presentato ieri a Ginevra annuncia una rivoluzione epocale per il mondo del lavoro. (scopri tutti gli annunci e le offerte di lavoro sempre aggiornati. Ricevi su WhatsApp e sul canale Telegram la rassegna stampa con le ultime novità sui concorsi e sul mondo del lavoro. Resta sempre aggiornato sulla nostra pagina Facebook e Prova il nostro tool online per la ricerca di lavoro in ogni parte d’Italia. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: 5 punti
- Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: tendenze
- Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: mercato del lavoro
- I ruoli in crescita entro il 2027
- Quali sono i lavori in diminuzione nel 2027
- Più posti per ambiente, istruzione e agricoltura entro il 2027
- La crescita più alta per agricoltura e istruzione
- La riqualificazione è necessaria e urgente
A questa “rivoluzione” si aggiungono le difficoltà innescate dalla pandemia, i cambiamenti geopolitici ed economici, l’avanzamento rapido dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie, la conseguenza è il clima di incertezza che è ormai una caratteristica degli anni ‘20.
Nel rapporto vengono indicate le tendenze per i prossimi 5 anni, i lavori che offriranno maggiori opportunità di occupazione e i ruoli che invece sembrano destinati a ridursi in modo costante.
Per la direttrice generale del World Economic Forum, Saadia Zahidi, c’è comunque una buona notizia: «C’è una strada chiara da percorrere: i governi e le imprese dovranno investire e sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l’istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che possono garantire che le persone siano al centro del futuro del lavoro».
Il rapporto sul futuro dell’occupazione traccia una mappa dei lavori e delle competenze dei prossimi anni. È la quarta edizione del dossier (la prima nel 2016). È stato raccolto il punto di vista di 803 aziende che impiegano complessivamente 11,3 milioni di lavoratori in 27 distretti industriali e in 45 economie di tutte le regioni del mondo.
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Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: 5 punti
Lo studio del Wfo può essere sintetizzato in cinque punti chiave:
- si prevede che il 23 per cento dei posti di lavoro cambierà entro il 2027, con la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro e l’eliminazione di 83 milioni;
- il nuovo rapporto suggerisce che la transizione verde e la localizzazione delle catene di approvvigionamento porteranno a una crescita netta dei posti di lavoro;
- anche l’adozione della tecnologia e l’aumento dell’accesso digitale creeranno una crescita netta dell’occupazione, ma con una maggiore compensazione delle perdite;
- il rallentamento della crescita economica, le carenze di approvvigionamento e l’inflazione rappresentano i maggiori rischi per i posti di lavoro;
- i posti di lavoro in più rapida crescita sono gli specialisti dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico, gli specialisti della sostenibilità, gli analisti di business intelligence e gli specialisti della sicurezza informatica; la maggiore crescita in termini assoluti è prevista nei settori dell’istruzione, dell’agricoltura e del commercio digitale.
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Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: tendenze
E dunque i principali motori per la crescita occupazionale risiedono in questi tre macrosettori:
- transizione verde;
- standard ESG (ambiente, società, governance);
- localizzazione delle catene di approvvigionamento.
La sfide principali per uno sviluppo economico costante sono invece queste:
- inflazione elevata;
- rallentamento della crescita economica;
- carenze di approvvigionamento.
Nel video un dibattito del WFO sul boom del lavoro nel settore green
Un lavoro su 4 cambierà entro il 2027: mercato del lavoro
Il Wfo ha previsto nei prossimi anni un significativo ricambio del mercato del lavoro. Sarà guidato dalla progressiva adozione di tecnologia e dalla crescente digitalizzazione. Tutto questo, sostengono gli esperti, potrebbe avere un effetto positivo complessivo sulla creazione di nuova occupazione.
Del resto gli stessi datori di lavoro sostengono che la maggior parte delle nuove tecnologie potrebbe contribuire in modo positivo alla creazione di occupazione.
I ruoli in crescita entro il 2027
Vediamo quali sono i ruoli che riceveranno una spinta maggiore dalla tecnologia e dalla digitalizzazione.
I big data sono al primo posto: il 65 per cento delle persone intervistate prevede una crescita occupazionale in tutti i ruoli correlati. E in particolare:
- analisti e scienziati dei dati;
- specialisti dei big data;
- specialisti dell’apprendimento automatico dell’intelligenza artificiale;
- professionisti della sicurezza informatica.
Per questi ruoli la crescita occupazionale sarà del 30 pento entro il 2027.
La formazione dei lavoratori all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei big data sarà la priorità per il 42 per cento delle aziende.
Il commercio digitale è il settore che porterà alla creazione maggiore di posti di lavoro: si prevede la creazione di circa 2 milioni di nuovi ruoli che sono incentrati sul digitale, e in particolare:
- specialisti dell’e-commerce;
- specialisti della trasformazione digitale;
- specialisti di marketing e strategia digitale.
Quali sono i lavori in diminuzione nel 2027
Saranno invece in rapida diminuzione:
- ruoli impiegatizi o di segreteria;
- sportellisti;
- cassieri;
- addetti all’inserimento dati.
Il rapporto 2023 sul futuro dell’occupazione ha verificato che al momento un terzo delle mansioni (il 34 per cento) è automatizzato, solo l’1 per cento in più rispetto al 2020.
Le aziende hanno rivisto leggermente al ribasso le aspettative di un’ulteriore automazione entro il 2027: sono passate dal 47 per cento al 42 per cento.
La tendenza allo spostamento del lavoro fisico e manuale dall’uomo alle macchine è diminuita. Mentre lavori che impegnano il ragionamento, la comunicazione e il coordinamento saranno più automatizzabili in futuro.
In questo campo l’intelligenza artificiale avrà un ruolo cruciale: il 75 per cento delle aziende intervistate prevede che l’IA causerà un elevato ricambio e il 50 per cento delle organizzazioni ritiene che tutto questo avrà due conseguenze:
- la crescita della nuova occupazione:
- la perdita complessiva di posti di lavoro.
Più posti per ambiente, istruzione e agricoltura entro il 2027
Nei prossimi anni ci saranno importanti investimenti sulla transizione verde, la mitigazione dei cambiamenti climatici. Si registra anche una consapevolezza dei consumatori rispetto alla sostenibilità, anche questa tendenza apre nuove opportunità per il mercato del lavoro.
Gli effetti maggiori per la creazione di posti di lavoro si prevedono per la transizione verde delle imprese.
Tutti i Paesi stanno facendo crescere le fonti di energia rinnovabile, questo significa un aumento dell’occupazione per ruoli come:
- ingegnere delle energie rinnovabili;
- ingegnere di installazione e dei sistemi di energia solare.
Ma gli investimenti porteranno anche a una crescita di ruoli più generalisti nel settore della sostenibilità, come:
- specialisti della sostenibilità;
- professionisti della protezione ambientale.
Solo questi ruoli potrebbero portare a un milione di assunzioni.
La crescita più alta per agricoltura e istruzione
Secondo i dati raccolti dal rapporto sull’occupazione entro il 2027, nell’istruzione si registrerà una crescita del 10 per cento, che significa 3 milioni di posti di lavoro per insegnanti di formazione professionale e per docenti universitari e di istruzione superiore.
In crescita anche i posti di lavoro per i professionisti dell’agricoltura, e in particolare:
- operatori di macchine agricole;
- selezionatori;
- cernitori.
In questo settore l’aumento dell’occupazione sarà tra il 15 e il 30 per cento. Tradotto in cifre: 4 milioni di posti di lavoro.

La riqualificazione è necessaria e urgente
Rispetto alla rivoluzione tecnologica e digitale e alla possibilità di creare nuova occupazione, le imprese segnalano una serie di difficoltà, due in particolare:
- lacune nelle competenze;
- incapacità di attrarre talenti.
Si avverte quindi una necessità di riqualificazione e formazione in tutti i settori.
Sei lavoratori su 10 avranno bisogno di formazione prima del 2027. Al momento solo la metà dei dipendenti ha la possibilità di accedere a una formazione adeguata.
Proprio il divario tra le competenze dei lavoratori e le future esigenze delle imprese impone sia ai governi, sia alle aziende la necessità di creare delle opportunità di apprendimento e riqualificazione.
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